martedì 10 dicembre 2013

http://youtu.be/ZR1rAWWH9OY
http://youtu.be/Y6--wMvPWI4 Capossela- Signora Luna
NOTTE BIANCA by Meg

Simbologia Lunare

La Luna ha sempre rappresentato uno dei simboli fondamentali per le civiltà arcaiche.
La sua mutabilità in diverse fasi, la porta ad assumere il ruolo di simbolo di tutto cio'  che costituisce fenomeni transitori dei ritmi di vita.
Il ciclo lunare è stato da secoli connesso con il ciclo mestruale femminile, con la fecondità e il parto ; ma non soltanto nella figura della donna ma anche con la fertilità della vegetazione e con i ritmi di vita e crescita delle piante.
Non a caso le festività relative al culto della Luna sono feste connesse al raccolto , alle coltivazioni .
La Luna è considerata in molte culture arcaiche come sorella o moglie del sole e rappresenta da sempre l' influenza femminile sulla natura.
In alcune culture , come quella Indu', la Luna è vista come il luogo dove le anime dei defunti si purificano in attesa di una nuova nascita; nelle mitologie e credenze popolari invece assume sembianse femminili come le dee greche Selene e Artemide; in altre culture assume le sembianse maschili come ad esempio come Nanna nel culto Mesopotamico ; Thoth nel culto Egizio.
Nelle credenze popolari ha ampio spazio per quanto riguarda la pesca, dove i pescatori aspettano le lunghe notti di Luna piena poiché si crede attiri i pesci in superficie; mentre nelle credenze contadine si crede che la spremitura di uva vada messa nelle botti nelle notti di novilunio.
I culti lunari fin dal neolitioco si sono sincretizzati con i culti agrari in corrispondenza con i cicli lunari e la crescita delle piante .
Questo ha messo in evidenza l' aspetto materno della Luna, generando cosi' il mito della Dea Madre.
La variabilità delle fasi lunari si riflettono spesso nella Dea stessa e nei suoi rapporti con l' essere umano: la Luna piena ad esempio stava a rappresentare un qualcosa di benefico, protettivo e amorevole; la Luna nuova invece rappresentava un qualcosa di negativo, distruttivo, crudele e mortale e queste caratteristiche vennero attribuite alla Dea babilonese Ishtar e alla DEa cartaginese Tanit.
In altre culture, invece, queste due ambivalenze danno origine a due diverse divinità:
Grecia: Artemide, la dea luminosa dell' amore;  Ecate , la dea oscura che faceva da tramite con il regno degli inferi.
Indu': la dolce dea Parvati , sposa di Shiva; la terribile dea Kali assetata di sangue umano.
Una delle simbologie importanti attribuite alla Luna sono le corna di Toro, che stanno a rappresentare la falce di Luna corrispondente alla dea Madre ( divinità suprema della fertilità).

I culti lunari risultano meno documentati, e le testimonianze piu' antiche provengono dai Sumeri che dedicarono un canto alla dea Inanna, la corrispondente di Ishtar babilonese.

Son figlia di Inanna
e canto il canto del corpo,
e non temo la colpa
perché mi sono bagnata
nelle acque di Uruk.
Figlia sono di Inanna
e canto le gioie dei seni
morbida e profumata delizia
dono di quiete e riposo.
Sono figlia di Inanna
e canto il potere della vulva
regina del mondo
porta segreta dei giardini di gioia.
Figlia sono d’Inanna
e canto l’utero di vita
dove il seme germoglia
ed il frutto matura.
Sono figlia di Inanna
gloriosa assurgo al mondo
‘ché il mio sguardo dia pace
ed il mio ventre riposo.
Non c’è Adamo
che possa umiliarmi
perché anch’egli, al crepuscolo
supplica le mie delizie.
Generosa io sono
e lo accolgo tra le mie cosce
perché trovi riposo, deponga le armi
e porti anch’egli la pace.

http://www.ilcerchiodellaluna.it/central_Dee_Inanna.htm





LUCIFER RISING

RITI ALLA DEA





IL CULTO DELLA DEA ( intervento presentato al Convegno sulla Dea Madre )

 


Il Culto della Dea è legato alla cultura agricola del Neolitico ed è considerato da molti studiosi come l' ETA' DELL' ORO. Si diversifica oltre nel Neolitico, anche nell' età dei metalli in tre figure distinte:


LA DEA CON IL BAMBINO: Dove perderà la sua rilevanza spirituale in favore della nascita del proprio figlio durante lo sviluppo delle civiltà storiche.


LA DEA IDEOGRAMMA: Una figura che per tutto il Neolitico perseverà l' essenza divina della Dea Madre.


VENERE PROFANA: La figura divina che fa fronte a due forze: EROTICA e SENSUALE.


La figura della Dea viene rappresentata attraverso le famose Statuette" Steapogide", cioè grasse che rappresentano la divinità femminile nel suo ruolo di nutrice e portatrice di fertilità.


Il corpo della Dea viene immaginato nella sua totale carnalità, i suoi attributi sessuali sono enfatizzati con la rappresentazione di grossi seni e di abbondanti glutei( Divinità fortemente legata alla sfera terrena).


Il viso è in completo contrasto con le forme del corpo generose e terrene, poiché la sua espressione quasi ascetica del volto leggermente sollevato e con lo sguardo rivolto altrove, sta a significare che le sue radici sono da ricercarsi nel mondo spirituale.


La Dea in molte culture era ed è ancora oggi considerata nella triplice forma : FANCIULLA, LA MATURA, LA VECCHIA con riferimento alle famose fasi lunari e in riferimento non solo alla gravidanza ma anche alla sua corrispondenza con il ciclo mestruale.


Per questo la figura della Dea diviene x sua eccellenza padrona della vita e della morte: GENEROSA con chi rispetta il culto....SPIETATA con chi lo contrasta.


Diviene cosi' accompagnatrice e protettrice del defunto.


Da qui un esempio di quello che è IL RITO DEL DEFUNTO:


dove i defunti venivano posti in posizione fetale e cosparsi di OCRA ROSSA che stà a rappresentare il colore della vita e del sangue stesso che ricopre il neonato al momento del parto; accolto nel grembo della madre e pronto per una nuova rinascita.


Nei secoli il Culto della Dea Madre ha attraversato vari forme :


LA DEA ISHTAR appartenente al culto Assiro Babilonese,


LA DEA ASTARTE appartenente al culto Fenicio,


LA DEA ISIDE appartenente al culto degli Egizi,


LA MARIA VERGINE,


LA DEA ECATE colei che rappresenta la fertilità delle donne, nelle sue tre forme come 3 sono le fasi della vita;


LA DEA DEMETRA colei che rappresenta la fertilità dei campi e del raccolto;


LA DEA DIANA la dea della caccia;


ISIDE, la piu' conosciuta delle Dee madri, porta con se tutte le caratteristiche della divinità femminile ; è doppiamente donatrice di vita ma anche dispensatrice di morte e capace di spietate vendette.



La Dea assume anche l' influenza dominante che sul pensiero cristiano è stato particolarmente sensibili.




La Vergine viene venerata come una Dea , la Madonna viene chiamata non solo la MADRE di Cristo ma anche SPOSA di Cristo; vengonoi costruite chiese su resti di antichi templi pagani dedicate alla Vergine segnando cosi' lo sviluppo del famoso CULTO MARIANO.




 

 


Da qui abbiamo la visibilità di due sviluppi paralleli che sono quelli delle tradizioni pagane e cristiane, completamente fuse e influenzate tra di loro.


Il tempo della Dea è cosi' composto dai famosi riti di passaggio, dove abbiamo lo scorrere della vita che puo' essere sia circolare, ciclico, spiraliforme, non razionale e non lineare ma che in questo modo sta' ad esprimere il nostro corpo.
il cosidetto PRINCIPIO FEMMINILE è strettamente legato ad un senso di appartenenza alla NATURA stessa; non a caso gli attributi simbolici della DEa stessa sono legati al dominio sugli animali; ambientazioni naturali, culti notturni e ai famosi 4 elementi :TERRA ARIA FUOCO ACQUA.

Il risveglio della donna viene chiamato FEMMININO SACRO, poiché le donne sono state da sempre considerate le fedeli rappresentanti della Terra stessa.


La Dea diviene SPOSA del Dio maschio , Figlia del dio padre e madre di colui che una volta nato diviene la figura piu' importante, riducendola a colei che è il contenitore della vita.


Il Culto della Dea , è stato il piu' antico e duraturo culto dell' umanità e nonostante i tantissimi tentativi di distruggerlo, le tante tesi false, dimostra ancora oggi tutta la sua forza nascosta nelle pieghe delle piu' grandi religioni e della tradizione ermetica.

giovedì 21 novembre 2013

"... Natura le ha fatte streghe." È il genio proprio alla Donna, e il suo temperamento. Nasce Fata. Per il normale ricorso dell'esaltazione, è Sibilla. Per l'amore è Maga. Per acume, malizia (capricciosa spesso e benefica), è Strega, e dà la sorte, almeno lenisce, inganna i mali... Dei giorni è Veggente; possiede le ali infinite del desiderio e del sogno. Per meglio valutare i tempi, osserva il cielo. Ma alla terra non offre meno cuore. Gli occhi chini sui teneri fiori, giovane e fiore anch'essa, ne fa conoscenza personale... "

— Jules Michelet, "La Strega"

Erika dell'Acqua @TAROTS show 2013Erika Dell' Acqua@TAROTS show http://youtu.be/_PcE4rmjZhM
FAUN" UNDA"

PRESENTAZIONE MOSTRA D' ARTE CONTEMPORANEA" NEL NOME DELLA MADRE" VOLANTINO


MOSTRA D' ARTE CONTEMPORANEA" NEL NOME DELLA MADRE"...Convegno sul culto della Dea piu' Danza di Lilith





























Le statuette steapogide

Il Culto della Grande Dea è legato alla cultura agricola del Neolitico, la cosidetta " Eta' d' oro".

Le famose statuette " steapogide", cioè le statuette grasse,rappresentano la divinità in tutta la sua fertilità.
Essa è nutrice e portatrice di fertilita' e le sue forme cosi' prosperose hanno un legame con il terreno; poiché la Dea viene immaginata in tutta la sua fertilità:
i suoi attributi sessuali sono rappresentati da grossi seni ed enormi glutei che stanno nel rappresentare il suo legame con il terreno.
Il volto della Dea si rivolge verso l' alto, a significare che le sue radici sono da cercare nel mondo spirituale.
In molte culture la Dea viene considerata nella Triplice Forma: la Fanciulla; la Matura; la Vecchia
Tutto questo legato alle fasi lunari e al ciclo mestruale, nonché al processo di fertilità e di gravidanza.
La donna diviene padrona della vita ma anche della morte; colei che genera vita e colei che puo' togliere la vita: generosa con chi rispetta il suo culto, vendicatrice con chi non lo rispetta.
Signora della morte, poiché accompagnatrice e protettrice del defunto stesso:
IL RITO DEL DEFUNTO:
Il defunto veniva posto in posizione fetale e cosparso di Ocra rossa, cioè il colore del sangue che ricopre il neonato (che rappresenta anche la vita stessa) al momento della nascita.
 
 

www.riccardobrunetti.it

RITRATTI